UN BUON BICCHIERE DI VINO PER RINGRAZIARE S.LUCIA
Santa Lucia! Una tradizione molto sentita nel territorio veronese, e in quest’anno di pandemia, non si può nascondere che ci sia un significato ancora più profondo dietro il suo arrivo…
Normalmente la città di Verona si anima con bancarelle di dolciumi e giocattoli, ma sono soprattutto i bambini, che la aspettano la mattina del 13 Dicembre, forse di più che Babbo Natale, tradizione che si è diffusa solo nel corso del novecento.
Quest’ anno di pandemia appunto non sarà così, ma Santa Lucia porta un messaggio di speranza, perché forse non tutti sanno che il suo arrivo nella tradizione veronese è proprio legato a una pandemia medioevale!
Secondo la leggenda a Verona, verso il XIII secolo, si era diffusa una grave e incurabile epidemia di ‘male agli occhi’ particolarmente infettiva per i bambini. Così la popolazione preoccupata, aveva pensato di chiedere la grazia a S.Lucia, partecipando ad un pellegrinaggio senza mantello e a piedi scalzi, fino alla chiesa di S. Agnese, dedicata anche alla martire siracusana, proprio dove oggi si trova la sede del comune Scaligero, palazzo Barbieri.
I bambini, a causa del freddo, piansero disperati, ma i genitori promisero loro che se avessero partecipato a piedi scalzi, la Santa, al loro ritorno, avrebbe fatto trovare dolci e graditi doni.
L’ epidemia terminò e da quel momento in poi, la notte del 12 Dicembre, i bambini vanno a letto presto consapevoli dell’ arrivo di S. Lucia a cavallo di un asinello volante.
Per ringraziarla si è soliti lasciare un piatto con polenta, carote e latte per l’ asinello e biscotti, e perché no? … di un buon bicchiere di vino rosso per S. Lucia.
Guai però a rimanere svegli per vederla, tutti i doni si trasformeranno in carbone!!